Fra eternità e nulla

Preside della Facoltà di Lettere e della Scuola di Dottorato in Scienze Umane e Sociali Prof. Noburu NOTOMI

Talvolta la filosofia riflette sull’eternità e sul nulla. L’eternità di cui si tratta, però, non è il tempo che dura per sempre, ma il fondamento che esiste al di là del tempo e il cui riflesso nel mondo fenomenologico risulta come tempo. Ugualmente il nulla oggetto dell’indagine filosofica non significa la mancanza che si esprime quando si dice, per esempio: “davanti a me non c’è un libro”, oppure “non c’è più il fiore che è sbocciato ieri”, ma indica l’assoluto vuoto di cui non è possibile né parlare né fornire informazioni. Al che qualche mio lettore potrebbe anche obiettare: “È innegabile il fatto che io esista e viva qui e adesso nel 2023, anche senza considerare problemi così complicati”. A mio modo di vedere, però, il tentativo di comprendere il proprio essere hic et nunc non può non avere a che fare con l’eternità e con il nulla. Il lettore potrebbe chiedermi: “Perché?”

Presso la Facoltà di Lettere si studiano discipline assai diverse: dagli studi umanistici (filosofia, storia, letteratura, ecc.) alla sociologia, alla psicologia. Ma la nostra facoltà non prova a dare una diretta soluzione ai problemi urgenti che affrontiamo nella vita attuale. Per le nostre discipline sarebbe difficile fornire soluzioni e conoscenze utili a risolvere i numerosi problemi che ci allarmano: protezione dell’ambiente globale, misure preventive contro nuovi tipi di virus, approvvigionamento sostenibile di viveri e di energie, conflitti culminanti in guerre, disparità sociali sempre più gravi, disturbi mentali, ecc. Ciononostante, le discipline della mia Facoltà dovrebbero servire a formare un atteggiamento più indispensabile, quando ci preme di considerare con calma dove siamo ora e dove siamo diretti. Tale atteggiamento non è altro che tenersi a distanza dal problema e guardarlo da una posizione più lontana, perché chi è inghiottito nel gorgo di un problema spesso non vede né il proprio status quo né di quale problema si tratti effettivamente. Una persona del genere non potrebbe neanche vedere chi noi siamo. Che vuol dire vivere in questo momento su questa terra? A questa domanda le discipline della Facoltà di Lettere cercano di rispondere nel grande contesto della storia e della cultura. L’estremo interesse di tali discipline toccherebbe inevitabilmente i temi introdotti all’inizio di questo discorso: eternità e nulla.

Il lettore acuto potrebbe muovere una critica: “È una contraddizione troppo evidente parlare del nulla, essendogli stato dato or ora l’epiteto di «indicibile»”. Le scienze umanistiche e la filosofia par excellence cercano di parlare dell’indicibile, di vedere l’invisibile, di sperare l’insperabile, ecc. Che cosa rende possibile un’operazione così temeraria? Vorrei, prima di tutto, rivolgere l’attenzione alla lingua, che è potente e ha la possibilità di cambiare chi ascolta e il suo mondo. Essa, però, se fosse usata in modo grossolano e poco accurato, impoverirebbe la società e la vita dei suoi abitanti, con la conseguenza che il mondo intero ne risulterebbe soffocante ed irrespirabile.

Sfidare l’indicibile con la lingua: è essenza e natura delle nostre discipline. Nel mondo in cui viviamo, cercare una risposta facile e banale e comportarsi in maniera arbitraria senza capire l’essenza delle cose inducono spesso a perdere ciò che è caro ed importante. Presso la Facoltà di Lettere si cerca di rivedere sub specie aeternitatis l’epoca in cui viviamo ed il significato del vivere in questo momento; e di riafferrare, dall’estremità del nulla, il luogo: il Giappone ed il mondo in cui viviamo e svolgiamo le nostre attività. Noi, docenti della Facoltà di Lettere, situati da qualche parte fra eternità e nulla, soffriamo e viviamo alla ricerca di qualcosa. Spero che i miei lettori vengano alla mia Facoltà a riflettere insieme su cosa sia il nostro essere. La riflessione servirà a vivere in modo migliore e più soddisfacente.

Preside della Facoltà di Lettere e della Scuola di Dottorato in Scienze Umane e Sociali Prof. Noburu NOTOMI